La nota politica

 
 
 

 

 

Parte civile

L’ostacolo Grasso sulla strada di Renzi e del governo

Il senatore Monti ha sottolineato, con la sua naturale malizia, come sia problematico ridisegnare l’assetto politico costituzionale del Paese con un condannato in via definitiva dalla giustizia italiana. Argomento molto delicato a cui Renzi potrebbe rispondere, ed in parte ha risposto, che, essendo il nostro un sistema in cui il potere è popolare, se una parte consistente del Paese si riconosce in un leader politico, indipendentemente dal giudizio della magistratura, quello stesso leader non si può ignorare. Come si capisce, siamo di fronte ad un’autentica mina, capace di far esplodere tutto il sistema e questa mina è innescata oramai da più di vent’anni. Fu sufficiente qualche avviso di garanzia per far cadere in pochi mesi il prestigio di Bettino Craxi nella polvere, quando anni di inchieste su Berlusconi, e persino condanne in ultimo grado, non sono riuscite ad estromettere il fondatore di Forza Italia dal cuore dei suoi sostenitori. Se una parte tanto consistente del Paese sconfessa la magistratura, il povero Renzi che colpa ne ha? Prendere atto di quei desiderata fa di lui un buon politico. Poi c’è un ricorso alla Corte europea che non va sottovalutato, in quanto così come la Banca centrale italiana è subordinata alla Bce di Francoforte, l’indipendenza stessa della magistratura italiana va pure limitata dalla nostra adesione alle istituzioni della Ue. L’Europa potrebbe ancora smentire le sentenze della magistratura italiana e dunque è meglio attenersi al giudizio del popolo, il quale è ancora legittimante sovrano. Una situazione molto più particolare è quella in cui invece un’Alta carica dello Stato, la seconda per l’esattezza, ritiene di costituire un intero ramo del Parlamento parte civile contro un leader politico. In questo caso è il Senato della Repubblica e non una semplice Procura, a ritenere Berlusconi un corruttore della vita democratica. Se Renzi non vuole smentire le stesse istituzioni repubblicane, dovrebbe immediatamente interrompere ogni pour parler con Berlusconi, almeno fino quando non si fosse chiarito il caso De Girolamo e rasserenato il presidente Grasso. C’è solo un particolare di questa vicenda a concedere un certo margine di autonomia a Renzi e cioè che l’ufficio di presidenza del Senato si era espresso a maggioranza contrariamente alla decisione poi intrapresa dal presidente Grasso. Non vogliamo discutere delle facoltà del presidente del Senato, ma a che serve il voto del Consiglio se poi il presidente fa di testa sua? Non è che Grasso ha compromesso l’unità del Senato, perché in questo caso tutta la questione assumerebbe ancora un altro aspetto. In ogni caso Renzi avrà esaminato il voto del Consiglio dove i senatori del suo partito sono d’accordo con quelli 5 stelle e di Sel, distinguendosi da Scelta civica, dall’Udc e dal Nuovo centro destra, ovvero dai loro stessi alleati di governo. Per cui, se il suo partito al Senato esprime una posizione valoriale così significativa crediamo che Renzi dovrebbe si interrompere i rapporti con Berlusconi e chiedere a Letta di dimettersi immediatamente. Non ci sono più le condizioni politiche per maggioranza e governo. Infine vista la sintonia con Grillo al Senato il capogruppo alla Camera del Pd, Speranza, vada a porgere le sue più sentite scuse al deputato grillino Di Battista. che aveva accusato di essere un fascista. Cosa volete che sia un fascista davanti ad un corruttore.